L'ARTE CONTRO L'OMOFOBIA
''IL FALLO BIANCO''

La visione di quest’opera pittorica porta immediatamente a constatarne la singolarità e l’apparente provocazione, se non viene inserita nell’ambito della corrente artistica Stop Homoph Art. Infatti, è da escludersi un’implicazione pornografica, in quanto si tratta di una rappresentazione che rimanda manifestamente alla questione omosessuale per la presenza dei colori della bandiera GLBT. Generalmente le rappresentazioni incentrate sulla sessualità maschile erano in un recente passato ritenute oscene e ancor oggi possono suscitare disagio o fastidio anche alle persone più tolleranti e meno puritane. Ma, in effetti, basterebbe pensare a quanto fossero numerose e comunemente diffuse le raffigurazioni del membro maschile nell’arte antica, da quella egizia a quelle greca e romana, che non avevano necessariamente un riferimento erotico o sessuale, ma potevano esprimere molto spesso un’idea di fertilità e fecondità. Ad esempio, l’iconografia del dio Dioniso col suo corteo orgiastico e le rappresentazioni itifalliche non alludevano soltanto alla virilità e alla forza, ma potevano avere anche scopi apotropaici.
In questo caso, l’artista ha ritratto un pene, di notevoli dimensioni, rilassato e lattiginoso, con la sacca scrotale in posizione superiore, su uno sfondo completamente bianco, ad indicare con questa neutralità cromatica che il messaggio risiede nei colori della Rainbow Flag. L’estremità prominente e policroma sembra quasi indicare e tracciare un binario, una strada nuova verso una società aperta e tollerante. Quest’opera di R.Ciotola, più di ogni altra, sorprendendoci, riesce a scuoterci dal torpore, “punge” la nostra sensibilità attraverso l’urto perturbante con il reale. Tutto ciò avviene in una dimensione di mediazione simbolica, che rifugge da un’estetica della repulsione, evitando l’apologia del brutto o del disgustoso, e che ha come unico scopo quello di esternare e ribadire i valori della libertà e del rispetto.
Prof. Michela Marconi
Correlando il binomio attività/passività alle categorie binarie maschile/femminile, buona parte delle concezioni psicoanalitiche “classiche” ha contribuito a creare stereotipi di genere, con profonde ricadute sull’immagine dell’omosessuale, che a livello mediatico e culturale viene a perdere la sua mascolinità e ad essere sempre più assimilato ad un’anima femminile imprigionata in un corpo maschile, andando così a confondere l’omosessualità con la disforia di genere.
L’opera di Raffaele Ciotola, che pone una Rainbow Flag, da sempre emblema del movimento GLBT, su un pene imponente, che potremmo identificare come simbologia della potenza virile, esemplifica la mascolinizzazione dell’omosessuale moderno, rendendo in modo artistico un processo culturale che si vede già da qualche decennio e che sfida il vecchio stereotipo di omosessuale “femminilizzato”.
Dott. Stefano Eleuteri
Psicologo della Salute, Psicoterapeuta, Consulente in Sessuologia
Quest'opera pittorica non nasce per destare scandalo e nemmeno per emergere prepotentemente in campo artistico. Vuole esprimere una rabbia che per anni ha taciuto soffocata dalla paura del giudizio da parte della collettività. Sono cresciuto fin da bambino ascoltando tra la gente giudizi e pettegolezzi cosi particolari e insensati che nascevano dall'ignoranza di chi si esprimeva senza dare il giusto valore ad un argomento cosi delicato come l'omosessualità. Le affermazioni che mi colpivano maggiormente erano quelle riguardanti l'incapacità di alcuni uomini eterosessuali che non consumavano il loro matrimonio, causa la loro impotenza, non avendo figli per motivi ormonali, o per ridotte dimensioni del membro, o per atteggiamenti molto educati che non sono riconducibili necessariamente all'omosessualità. Questi soggetti venivano etichettati come omosessuali. Non capivo come mai gli omosessuali dovessero prendersi delle colpe che non riguardassero soltanto la loro categoria. Crescendo ho compreso che omosessuali e eterosessuali possono avere entrambi gli stessi problemi. Ho realizzato questo quadro che fa parte della collezione della corrente pittorica '' Stop Homoph Art '' per combattere l'ignoranza della società che tendeva ieri, e purtroppo ancora oggi, a confluire ogni difetto fisico, psichico, morale, riguardante la sfera sessuale maschile eterosessuale , attribuendo ogni difetto ai soggetti omosessuali.
Raffaele Ciotola
La “STOP HOMOPH ART” è la corrente artistica che nasce in Italia nel 2003 e il cui creatore è Raffaele Ciotola.
Questa corrente mira ad interrogarsi sugli atteggiamenti e sui comportamenti di razzismo legati anche alla semplice visione di realtà omosessuali (GLBT) con la finalità di diffondere la cultura del rispetto e delle lotta contro l’omofobia. Il maestro Ciotola è convinto che la pittura, come la musica, ha un linguaggio diretto e universale, che riesce a veicolare messaggi e a divulgare idee prima ancora della letteratura. In effetti le sue opere comunicano sulla costruzione culturale dell’essere uomo e donna; opere che raccontano di amori tra uomini o donne, di percorsi transgender, di discriminazioni, di violenze e di rifiuti. “L’artista crea liberamente lottando contro pregiudizi e contro l’ignoranza. Attraverso la sua creazione combatte fonti o focolai di tendenza omofobica”, rendendosi così paladino di una rivoluzione nel comportamento, “preparando ad una cultura”; ovvero la necessità e l’urgenza di un’educazione a questa sensibilità, che ha fiducia e offre fiducia, in cui la differenza è oggetto di ricchezza, e in cui il fruitore dell’opera trova spazio per le sue emozioni. “Questa corrente sorge dall’esigenza di scarnire il messaggio d’amore che nella società è filtrato attraverso un pensiero religioso o politico”, che risulta essere troppo spesso incoerente e ipocrita, togliendo dignità all’uomo che non viene considerato individuo libero e non viene rispettato nella sua soggettività. L’opera più significativa di Raffaele Ciotola è la “Madonna degli omosessuali”, che viene realizzata tra il 2003 e il 2007 e viene dedicata alle migliaia di vittime omosessuali uccise durante il nazismo. In questo dipinto a olio, il pittore esprime tutto il suo dolore rivivendolo nel proprio animo e portandolo a realizzare un ‘opera di grande valore etico-morale, che diventa così vero e proprio manifesto dell’idea artistica ispiratrice. Si tratta evidentemente di un’iconografia insolita e “irriguardosa” della Vergine con il bambino, che utilizza un linguaggio schietto, provocatorio e fortemente anticonformista. Il Maestro: “ho scelto Maria come personaggio storico e religioso, perché Lei sola può rappresentare il ruolo per un’opera d’arte che deve comunicare alle genti il vero amore”. Nel dipinto possiamo osservare le pennellate ora rarefatte e frammentate nella veste morbida della figura femminile, ora più precise e dettagliate nella definizione del volto e degli elementi decorativi e simbolici. Il colore è presente in diverse gradazioni di tono con il contrasto tra colori caldi e freddi, e i complementari, blu e arancione del mantello, in forte evidenza. La luce è diffusa e proviene dal volto della Madonna stessa come ad irradiare un’energia cosmica verso tutta l’Umanità. Da notare il peso distribuito lungo un asse verticale che va dal centro, rappresentato dal Bambin Gesù e dal globo terrestre, verso l’alto, ovvero il volto di Maria, attraversando i nuclei principali costituiti dai simboli dell’omosessualità maschile e femminile tenuti nelle mani di Gesù. Si avverte, così, un andamento verticale che produce un’idea di equilibrio ascensionale rafforzata da delicati effetti di chiaro-scuro. Sono presenti sulla cornice, oltre al titolo dell’opera scritto nel giro, alcuni elementi simbolici ed esornativi, e nel campo, a destra e a sinistra dell’aureola della Madonna l’alfa e l’omega, simboli dell’eternità di Dio, posti all’inizio e alla fine di ogni cosa. Gli elementi presi in considerazione dall’artista creatore di questa corrente e a cui fanno riferimento coloro che vogliono aderirvi sono il triangolo rosa, il paragrafo 175, e tutto ciò che è inerente all’argomento, comprendendo anche le persone che hanno mostrato interesse verso il tema dell’omofobia e che hanno difeso i diritti dell’umanità. L’arte assume in questo modo un ruolo importante ed insostituibile nel dibattito sull’omofobia esprimendo il proprio dissenso nei confronti dell’intolleranza verso la comunità omosessuale. Di fronte ai drammi dell’umanità, affermava Picasso, “gli artisti non possono e non devono restare indifferenti”.
Prof.ssa Michela Marconi
RAFFAELE CIOTOLA | ARTISTA E ATTIVISTA
La Voce, il Silenzio, e la Nuova Melodia dell'Arte

L’immagine che ritrae Raffaele Ciotola con gli occhi chiusi e la bocca coperti da cerotti con la bandiera gay rappresenta un potente simbolo del “basta!” contro l’umiliazione e l’indifferenza subite nella sua lotta personale e artistica. Questa immagine è la rappresentazione visiva di un momento in cui l’artista ha scelto che la sua arte parli per lui, con una voce che risuona forte e chiara anche nel silenzio.
L’immagine che ritrae Raffaele Ciotola con gli occhi chiusi e la bocca coperti da cerotti con la bandiera gay rappresenta un potente simbolo del “basta!” contro l’umiliazione e l’indifferenza subite nella sua lotta personale e artistica. Questa immagine è la rappresentazione visiva di un momento in cui l’artista ha scelto che la sua arte parli per lui, con una voce che risuona forte e chiara anche nel silenzio.
Per Ciotola, l’arte non è solo espressione estetica, ma un grido di vita, un atto di resistenza e un ponte verso chi si sente invisibile. Attraverso le sue opere, che nascono dalla sua esperienza personale come uomo gay, racconta storie di identità, lotta e speranza in un mondo spesso ancora chiuso e giudicante. Crede nel potere rivoluzionario dell’arte come strumento di cambiamento sociale: i suoi colori e simboli vogliono scuotere, provocare e aprire un dialogo sincero su temi come razzismo, omofobia e disuguaglianze.
Nato a Napoli il 17 ottobre 1964, Ciotola è Maestro d’Arte con una solida formazione artistica. Questa formazione multidisciplinare ha arricchito la sua capacità espressiva, fondendo tradizione e innovazione.
Nel 2003 ha fondato il movimento “Stop Homoph Art”, un’iniziativa che unisce arte e attivismo per combattere l’omofobia e promuovere inclusione e rispetto della comunità LGBTQ+.
Nel 2003 ha fondato il movimento “Stop Homoph Art”, un’iniziativa che unisce arte e attivismo per combattere l’omofobia e promuovere inclusione e rispetto della comunità LGBTQ+.
La “Finger Art Ciotola”, ideata da Raffaele Ciotola nel 2017, la Finger Art è un progetto artistico in cui il dito diventa soggetto, non strumento. Ogni dito viene trasformato in una micro-opera vivente: truccato, vestito, arricchito di dettagli pittorici e simbolici che richiamano l’identità, la diversità e l’ironia.
Non si tratta di dipingere con le dita, ma di dare alle dita una propria anima e personalità, rendendole protagoniste assolute di una narrazione contemporanea, accessibile, giocosa e al tempo stesso profonda.
Nel 2018 ha creato “Rock Art Ciotola”, un progetto che reinventa icone popolari con un’estetica rock e tatuaggi stilizzati. Il suo lavoro, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, è un manifesto di libertà e impegno civile, con opere esposte in musei e istituzioni prestigiose. Attraverso la sua arte, Ciotola continua a portare avanti un messaggio di inclusione e speranza, sfidando le convenzioni e stimolando la riflessione sociale.